In futuro, così come in passato, la subacquea mondiale passa ancora dal golfo spezzino. Un legame importante sin dai tempi in cui, proprio nelle acque davanti la città e nella zona del ponente, tra Le Grazie e l’isola Palmaria, si sviluppavano tecnologie innovative, come la camera iperbarica, che oggi consentono all’uomo di violare gli abissi ed andare dove, sino al secolo scorso, era impossibile se non nei testi dei romanzi di avventura.
Ancora oggi la scienza dell’immersione passa da questi luoghi, ed in particolare dalla base del Varignano, sede dei palombari della Marina militare (il ComSubIn, comando subacquei ed incursori) e centro di eccellenza mondiale. In questa struttura si studiano e si sperimentano tecnologie, ma anche i limiti umani nel raggiungere immersioni profonde o prolungate. Qui ogni anni si svolgono iniziative che vedono la stessa Marina operare in sinergia con centri di ricerca ed università.
Proprio per questo i palombari, i medici e gli specialisti del ComSubIn sono stati protagonisti al XXV Meeting nazionale della Società italiana di medicina subacquea ed iperbarica che si è appena concluso a Padova in occasione della ricorrenza degli 800 anni dell’Università Patavina.

Questo evento ha avuto una connotazione di elevato profilo internazionale riunendo i migliori studiosi sia europei che d’oltreoceano in un simposio di fisiologia e medicina ambientale, correlato agli studi sulle risposte dell’organismo in condizioni estreme e nelle situazioni di somministrazione terapeutica di ossigeno iperbarico, di grande interesse per le performance in ambiente subacqueo degli Incursori e dei Palombari.
Durante i tre giorni di lavori, due sessioni sono state presiedute dall’Ispettore di Sanità ammiraglio ispettore capo Riccardo Guarducci e dal comandante di ComSubIn, il contrammiraglio Massimiliano Rossi. Oltre agli interventi incentrati sulla medicina subacquea e sulle tecniche di soccorso tenuti dal capo servizio sanitario di Comsubin, il capitano di vascello Gualtiero Meloni e sulle attività svolte dai palombari della Marina Militare raccontate dal capitano di vascello Giampaolo Consoli, comandante del gruppo operativo subacquei, e dal palombaro Chiara Giamundo prima donna ad aver conseguito il brevetto nella ultracentenaria storia della componente.

Al termine delle attività congressuali vi sono state alcune dimostrazioni pratiche presso la vicina struttura Y 40 di Montegrotto, una delle piscine più profonde al mondo, che hanno visto i palombari della Marina ancora tra i principali protagonisti.