Quella che si è appena conclusa è stata una finestra di mercato molto intensa per lo Spezia Calcio. Tra partenze e nuovi arrivi, gli aquilotti hanno radicalmente rinnovato la squadra.
Sul fronte delle partenze, la cessione di Jacub Kiwior per oltre 30 milioni all’Arsenal è stato il vero terremoto del mercato invernale. Ma non solo lui è arrivato ai saluti; è stata fatta una pesante opera di sfoltimento della rosa con numerose operazioni in uscita. Ellertson è stato trasferito al Venezia per un milione mentre altri elementi della rosa sono stati girati in prestito con o senza diritti e obblighi di riscatto: Strelec è andato alla Reggina di Filippo Inzaghi, Mraz all’Anorthosis, Leandro Sanca al Familiçao in Portogallo, Nguambia al Jagellonia, Hristov al Venezia e Sher al Groningen Adesso Gotti avrà senza dubbio un compito molto più semplice nel gestire una rosa più corta e gestibile ripulita dai tanti esuberi.
Per quanto riguarda gli arrivi, la squadra nel complesso può dirsi finalmente rinforzata con un mercato degno della Serie A. L’arrivo dalla Fiorentina di Szymon Zurkowski e di Salvatore Esposito dalla Spal entrambi in prestito costituisce una ventata d’aria fresca per il centrocampo aquilotto. Un reparto che nella prima metà di stagione era stato fin troppo contato con Burabia unico interprete veramente di ruolo e alternative riadattate o di rendimento sportivo insufficiente. Ora il centrocampo può dirsi rinforzato grazie all’arrivo del Polacco dalla Fiorentina e del talento italiano, senza dimenticare il riposizionamento di Ampadu in mediana a causa dell’esonero di Tuchel prima della pausa mondiale.
Parla sempre polacco il nuovo difensore acquistato dal Venezia per 4 milioni; Przemyslaw Wisniewski avrà l’arduo compito di non far rimpiangere Jacub Kiwior nella retroguardia aquilotta. Sebbene si sia infortunato nell’ultimo match al Dall’Ara, Joao Moutinho sarà invece il rinforzo arrivato gratuitamente dall’Mls per dare numeri sulle fasce e Marchetti arriva per far fronte all’emergenza infortuni tra i pali dello Spezia.
Infine si arriva all’attacco, il reparto maggiormente attenzionato e discusso. Malgrado i 9 centri stagionali di Nzola che hanno trascinato lo Spezia zona tranquilla della classifica, è apparsa evidente a chiunque la carenza dell’organico nel reparto offensivo aquilotto. Nelle due sconfitte consecutive in campionato contro Roma e Bologna dove lo Spezia ha realizzato 0 reti e la miseria di 4 tiri nello specchio. La società ha così acquistato due talenti giovani in prospettiva molto interessanti: lo sloveno di 19 anni Tio Cipot e il 24enne estone Raimond Krollis. Ma è stato sul finire del mercato che lo Spezia ha messo a segno uno dei colpi più importanti della sua storia con l’arrivo del fenomeno uzbeko Eldor Shomurodov.
Il 27enne uzbeko in forze alla Roma era probabilmente il pezzo di mercato più ambito sul mercato da parte delle squadre impegnate nella lotta salvezza, con sondaggi fatti perfino da Torino e Fiorentina. Dopo essersi ritagliato uno spazio nella vittoria della Conference League con la maglia della Roma l’anno successivo, Shomurodov quest’anno ha faticato non poco a ritagliarsi uno spazio a causa dell’affollamento del reparto offensivo romanista che conta nomi del calibro di Dybala, Abraham, Belotti, Pellegrini e Zaniolo. L’attaccante uzbeko 27enne arriva nel Golfo dei Poeti grazie alla formula del prestito secco senza obbligo o diritto di riscatto per 1,5 milioni di euro. Un elemento tecnico che costituisce una valida alternativa a Nzola ma anche e soprattutto un eccellente compagno di reparto per il centravanti angolano, come dimostrato nella stagione al Genova dove in coppia con Scamacca o Destro sapeva risultare decisivo in area di rigore.
Il conto finale mostra una squadra che ha saputo muoversi molto bene chiudendo con un attivo di bilancio in positivo di 22,5 milioni di euro come riportato da Transfermarkt, ma soprattutto ha rinforzato la rosa. Il centrocampo adesso presenta potenzialmente una batteria credibile e di grande qualità per la massima categoria, ma adesso però la salvezza va conquistata sul campo.