Si è tenuta questa mattina, presso il Centro Sportivo ‘Bruno Ferdeghini’, la conferenza stampa di presentazione di Salvatore Esposito, già protagonista con la maglia bianca nelle ultime due gare disputate dalle Aquile.
Come di consueto, la presentazione è stata introdotta dal Chief Football Officer del Club Eduardo Macia: “Presentiamo oggi il nostro secondo acquisto del mercato invernale, Salvatore Esposito, che arriva dalla Spal, dalla Serie B, e vanta un gran bel background per un giocatore giovane come lui. Centrocampista centrale, di grande personalità nella gestione della palla e nell’impostazione e soprattutto nell’anticipo di leggere le situazioni di gioco. È un tassello molto importante per noi e per il futuro della società e siamo convinti al 100% che lui darà il suo contributo alla crescita calcistica della società. La sua convinzione di venire da noi ha fatto a differenza nella trattativa e quindi siamo molto contenti di essere qui oggi”.
La parola è poi passata a Salvatore Esposito: “Per me quella dello Spezia è stata una scelta semplice, sentivo fosse il passo giusto per la mia carriera e devo dire che mi è bastato parlare una volta con i direttori per capire l’importanza del progetto e della società in cui sarei andavo. Sono molto contento di essere arrivato qui, ho tanta voglia di dimostrare le mie qualità.
Sono stato accolto in modo fantastico, mi sono trovato benissimo fin dai primi giorni e questa non è scontata come cosa. Sui ritmi della Serie A sicuramente qualcosa è cambiato rispetto al campionato cadetto, sto cercando di lavorare per riuscire a calarmi con tutto me stesso nella categoria. Qui ho trovato un ambiente bellissimo, che sa molto di famiglia, mi sto trovando a mio agio coi compagni e con mister Gotti, sto cercando di mettermi a sua disposizione per cercare di soddisfare le sue linee guida.
Ho solamente belle parole per la città di Ferrara, per i miei ex compagni e il mio ex allenatore, devo ringraziare tutti loro se oggi sono qui a Spezia. De Rossi è sempre stato il mio idolo da bambino, mi fa piacere se negli anni mi hanno paragonato a lui, ma con i paragoni bisogna sempre andarci con i piedi di piombo. Stiamo parlando di un giocatore che a 22 anni ha vinto un mondiale, che è stato un grande campione, per me sarebbe un sogno realizzare anche solo una parte dei traguardi che ha raggiunto da calciatore.
Ho parlato con il mister già nel post-partita di Bergamo, mi ha fatto capire cosa vuole da me, su cosa devo migliorare per cercare di entrare al meglio negli automatismi di questa squadra. Sono contento di avere esordito in Serie A, peccato aver perso quella palla che è costata cara in occasione del secondo gol, ma tutti mi hanno tranquillizzato, ricordandomi che tutto ciò fa parte del percorso. Per fortuna, nel prosieguo del gioco sono comunque riuscito a sciogliere il ghiaccio ed entrare nel vivo del gioco.
La mia famiglia ci ha trasmesso questa grande passione per il calcio, mi ha sempre ricordato il rispetto dei valori come la lealtà e il divertimento, cose secondo me fondamentali per uno che gioca a questi livelli. Valori che ho sempre avuto e che mi fa piacere avere.
Ovunque sono stato ho cercato di apprendere il più possibile e di migliorarmi, se devo dire un allenatore che più mi ha colpito è stato De Rossi, che ho avuto alla Spal. Mi ha dato sempre grandi consigli e con lui si è subito instaurato un gran bel rapporto.
La Nazionale italiana più che un obiettivo è un sogno, faccio parte del gruppo Under 21 e di questo sono molto orgoglioso. Mi reputo un giocatore fortunato perché in Nazionale maggiore abbiamo un allenatore che guarda molto ai giovani calciatori italiani, però sono già molto soddisfatto di essere parte dell’Under 21. Ho tanta fame di affermarmi in Serie A, ho fatto un percorso che è partito dal basso, iniziando dalla Serie C e passando per la Serie B. Oggi sono in Serie A con la voglia di dimostrare il mio valore a questa società e dimostrare di poterne fare parte.
È stato emozionante conoscere da vicino i tifosi, al Picco c’era già stato da avversario ed è sempre stato uno stadio che mi ha sempre colpito. La nostra curva ci ha sempre spinto, per tutto l’arco dell’incontro e questa è un aspetto fondamentale per una squadra che si vuole salvare. Credo sia molto importante poter contare su una tifoseria così.
In chiusura di presentazione, la parola è tornata al direttore Macia: “Il calcio di oggi è molto intenso e richiede concentrazione assoluta. Bisogna anche lavorare su aspetti sui quali nel calcio un tempo non si lavorara: sull’attenzione, sulla rapidità di movimenti, sull’azzeccare le decisioni in campo, essere veloci nel pensiero e prendere le giuste decisioni. Ci vuole molta reattività nel calcio di oggi.
Mi aspetto che anche altri giocatori possano fare il percorso di Kiwior. È stata una situazione strana, dovuta alla lunga pausa per il mondiale in Qatar. La cosa importante è stata per noi avere quella forza di scegliere assieme al calciatore il suo percorso futuro. È stata un’opportunità a cui noi non potevamo dire di no, è vero che è stato un po’ presto perderlo a gennaio, ma vi assicuro che dietro c’è stato un lungo e attento lavoro dietro. Inoltre posso dirvi che è stato molto bello anche il modo in cui tutti i compagni lo hanno festeggiato, evidenza di un gruppo unito e di come sia chiaro a tutti che dallo Spezia si può spiccare il volo verso grandissimi club, senza bisogno di un ulteriore passo intermedio”.