Il Biodigestore di Saliceti riceverà un finanziamento importante dal Piano Nazionale di Ripresa e Resilienza. Si tratta di 40 milioni di euro: una grossa fetta dei fondi totali destinati alla Liguria di 51 milioni. Gli altri soldi saranno ripartiti per tutti gli altri impianti, ovvero quello di Colli a Taggia nell’imperiese, che riceverà 6,7 milioni di euro e altri due impianti di trattamento della differenziata a Sanremo e a Terzorio, entrambi nell’imperiese per un finanziamento complessivo di circa 4,7 milioni di euro.
I fondi sono stati destinati a tutta la Liguria dal Ministero dell’Ambiente e della Sicurezza Energetica e i destinatari dovranno individuare i soggetti attuatori entro il 2023 e realizzare gli interventi entro il 2026.
L’Assessore all’Ambiente e al ciclo dei Rifiuti Giacomo Raul Giampedrone spiega: “Si tratta di finanziamenti corposi e di grande importanza che permettono di compiere un passo decisivo verso l’autosufficienza del sistema a livello regionale, all’interno del percorso, condiviso con le Province e gli Ambiti, di attuazione di quanto previsto all’interno del piano regionale. Importante sottolineare come questo stanziamento del PNRR consenta di semplificare la realizzazione di questi impianti e di non incidere con questi costi sulle tariffe pagate dai cittadini. Questo stanziamento rappresenta il risultato di un’azione coordinata che ha visto affiancate Regione, Province e Comuni e soggetti gestori. Il ruolo assunto da Regione Liguria, oltre a quello di coordinamento, è stato fondamentale nella verifica della compatibilità delle proposte, presentate dalle Province o dai Comuni delegati direttamente o tramite le società di gestione, con il piano nel suo complesso“.
Il finanziamento più consistente riguarda l’impianto di Saliceti: la struttura di trattamento dell’organico potrà assorbire 60mila tonnellate di frazione umida all’anno ed estrarre biogas, e nascerà accanto all’impianto, già esistente, dedicato all’indifferenziato. Il Biodigestore di Saliceti assorbirà la parte umida dello spezzino e del Tigullio, che attualmente viene trasportato nell’impianto di Cairo Montenotte, nel savonese, o fuori regione, consentendo una ottimizzazione della gestione e di raggiungere l’autosufficienza per quanto riguarda la frazione organica per quanto riguarda la parte orientale della regione.