A Roma si sta ancora definendo l’iter per la nuova nave da ricerca della Marina Militare, ma sarà così ancora Fincantieri a costruire la nuova nave oceanografica maggiore della Marina, in gergo tecnico identificata con la sigla Niom. Infatti l’azienda navalmeccanico italiana, leader nel mondo, ha infatti ottenuto un punteggio complessivo di 100/100 nel procedimento di aggiudicazione dell’appalto. Si tratta di una commessa per un importo di 284 milioni di euro. Il programma ha visto, solo pochi giorni fa, una prima delibera di aggiudicazione che porterà alla chiusura del processo per la realizzazione della nave.
La nuova unità era stata richiesta dalla Marina Militare dopo un iter complesso ed incerto, iniziato nel 2021, lo scorso settembre si è finalmente arrivati al tentativo definitivo di chiudere la gara. Un passaggio che ha ora portato all’aggiudicazione a Fincantieri.

La Niom, che dovrebbe essere affiancata da due navi minori, avrà base operativa alla Spezia e sarà gestita dall’Istituto Idrografico della Marina di Genova. Questa innovativa unità verrà destinata ad “assicurare senza soluzione di continuità l’assolvimento dei compiti istituzionali afferenti al Servizio Idrografico nazionale” con compiti che prevedono di “accrescere le proprie capacità di ricerca e esplorazione in nuove regioni del mondo, quale quella artica“.
Il bando è suddiviso in sei lotti, dalla progettazione alla fornitura della nave. La futura unità sarà dotata delle più innovative tecnologie, avrà una lunghezza di 105 metri, una larghezza massima di 18, un dislocamento di 5 mila tonnellate, la velocità massima di 15 nodi ed un’autonomia media di 7 mila miglia. Sarà in grado di imbarcare, tra equipaggio e scienziati, circa 150 persone. Questo programma è supportato da un finanziamento della Banca Europea degli Investimenti per un prestito da 220 milioni di euro che però riguarda anche la costruzione delle future due unità oceanografiche più piccole destinate ad operare nel bacino del Mediterraneo.