Le Cinque Terre tra immaginazione e ironia: intervista a Dario Vergassola

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Cinque storie fantasiose in cui Dario Vergassola scatena la sua vena più creativa e racconta le Cinque Terre con occhi diversi.


Il legame con il suo territorio, l’ironia che lo contraddistingue e l’attenzione all’ambiente: questi gli ingredienti con cui Dario Vergassola ha realizzato la sua ultima pubblicazione: “Storie vere di un mondo immaginario“. Una raccolta di cinque racconti fantasiosi, dove i protagonisti sono gli animali che, tra i territori delle Cinque Terre, vivono delle avventure sia romantiche che avventurose.



Il volume, uscito la scorsa primavera, è stato presentato al Centro Sociale di Castelnuovo Magra con un evento moderato da Amilcare Mario Grassi, dove il comico, spezzino doc, ha presentato il libro, raccontando anche alcune caratteristiche delle storie, con l’umorismo che lo contraddistingue da sempre.

A fine presentazione Dario Vergassola ha concesso un’intervista a La Spezia News:

Com’è nata l’idea di ambientare i racconti proprio alle Cinque Terre?


Beh intanto avendo la casa lì mi tornava comodo – risponde scherzando – ma soprattutto sono posti molto belli, conosciuti nel mondo, ma che non hanno delle storielle come dalle altre parti: mi è sembrato interessante, soprattutto per i turisti, raccontare delle favole, così quando vengono a visitare le Cinque Terre possono ritrovare nella realtà i posti che vengono raccontati nel libro“.

C’è un messaggio che vuoi mandare con questi racconti?

Non proprio, però ho voluto portare l’attenzione sull’ambiente e il mare. I racconti poi sono diventati sei: nella sesta un uomo in piazza del Mercato vuole comprare il pesce e, incredibilmente, questo pesce gli racconta la storia di quello che succede in mare“.

Spesso sei fuori provincia per lavoro, ma c’è una ricorrenza o un evento spezzino che non ti perderesti assolutamente?

Sicuramente la porchetta alla fiera di San Giuseppe non si può non mangiare, ma mi è rimasto impresso da sempre il “Battistone” di una volta, che facevamo da fanti, quando gli si dava fuoco e dentro ci buttavamo i libri e i quaderni: si celebrava a giugno e coincideva con le giornate che si allungavano e la fine della scuola, sarebbe bello rifarlo“.

Che cosa lega Dario Vergassola alle Cinque Terre?

Fondamentalmente mio papà: lui è di Corniglia – poi scherza- poi andavo a Manarola per una ragazza…e alla fine l’ho sposata“.

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