Un tesoro artistico rimasto nascosto per lunghissimo tempo nel convento dei frati francescani di Gaggiola è ritornato alla luce dal buio di una cattiva conservazione, di ambienti di minore interesse e di una scarsa conoscenza del suo valore.
Il patrimonio culturale spezzino, così vivo per la presenza di opere religiose e musei civici, si arricchisce di due capolavori del tardo Rinascimento genovese frutto dell’estro di Aurelio Lomi Gentileschi (1556–1624), pittore pisano.
Si tratta di due dipinti ad olio su tela raffiguranti ‘Giuseppe calato nella cisterna’ e ‘Il sacrificio di Isacco’ riscoperti di sana pianta durante una serie di lavori di restyling del convento e riportati all’antico splendore grazie al restauro sotto la sorveglianza della Soprintendenza Archeologia, Belle Arti e Paesaggio.

Tutti e due i quadri, di grande dimensione, erano anneriti dal tempo e dall’incuria. Completamente inguardabili. Oggi invece risplendono a nuova vita: del loro significato religioso e di intensa luminosità culturale. Quest’ultima cresciuta man mano che l’intervento per rimetterli in buono stato andava avanti.
I quadri ritrovati, prima di essere esposti pubblicamente nella segreteria del Convento, saranno svelati con una cerimonia ufficiale in programma mercoledì 7 dicembre alle 16 nella chiesa del Convento di San Francesco a Gaggiola, alla presenza del Vescovo della Spezia – Sarzana – Brugnato