Era circa l’una di ieri quando una Smart grigia, proveniente da Via Gianturco, nonostante il segnale di STOP, si immetteva senza fermarsi in Via Carducci tagliando la strada ad un motociclista che le proveniva da sinistra. Il malcapitato, un sessantenne spezzino, per evitare l’impatto con l’auto, era costretto a frenare bruscamente rovinando a terra e riportando lesioni. Noncurante dell’accaduto, la conducente dell’autoveicolo accelerava decisamente e si dava alla fuga lungo la Via Carducci con direzione S. Stefano Magra, nel chiaro tentativo di rendersi irreperibile. Il motociclista, soccorso dai passanti, doveva ricorrere alle cure dei sanitari.
Sul posto interveniva per i rilievi la squadra infortunistica della Polizia Locale che, immediatamente, richiedeva alla Centrale Operativa del Comando di visionare le registrazioni delle telecamere del luogo. La videosorveglianza restituiva la registrazione dell’intera dinamica del sinistro e dei dati identificativi della Smart, così che, nel giro di un’ora, gli Agenti identificavano e rintracciavano la proprietaria dell’autovettura. Quest’ultima, una donna residente a Sarzana, risultava essere lei stessa la conducente che aveva provocato l’incidente.
Dalle registrazioni emergeva altresì che la donna non poteva non essersi accorta dell’accaduto dato che la moto si abbatteva a non più di un metro dalla sua fiancata sinistra, dal lato guida; inoltre la conducente aveva il finestrino abbassato così da poter udire chiaramente il rumore inconfondibile delle lamiere che strusciano sull’asfalto.
Convocata nella caserma di Viale Amendola e compiuti gli atti di polizia giudiziaria di rito, la conducente veniva denunciata per i reati di omissione di soccorso e fuga. Ora rischia pene pesantissime: per il reato di omissione di soccorso è prevista la reclusione da sei mesi a tre anni e la sospensione della patente da uno a tre anni; a queste vanno a sommarsi quelle per il reato di fuga in incidente con lesioni, cui consegue la reclusione da un anno a tre anni e la sospensione della patente di guida per un periodo non inferiore ad un anno e sei mesi e non superiore a cinque anni; La patente le veniva immediatamente ritirata per la successiva trasmissione alla Prefettura che adotterà ordinanza di sospensione provvisoria in attesa del processo.
Dal punto di vista amministrativo è stata contestata alla responsabile la sanzione per la mancata precedenza e la decurtazione di 16 punti dalla patente di guida.
Tutti i dati necessari sono stati forniti alla parte danneggiata che potrà così esercitare il legittimo diritto al risarcimento di tutti i danni patiti ed il ristoro per le lesioni riportate.