Sarzana: scoperti 5 lavoratori in nero e 31 irregolari in due attività commerciali

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La Finanza ha scoperto a Sarzana irregolarità in due aziende: una concorrenza sleale a danno di tutte le attività che agiscono legalmente.


I finanzieri del Comando Provinciale di La Spezia, unitamente all’Ispettorato Territoriale del Lavoro di La Spezia, nel corso di una serie di controlli effettuati presso due attività operanti nel Comune di Sarzana, hanno rilevato la presenza complessiva di 5 lavoratori completamente in “nero” e 31 “irregolari”, constatando un mancato versamento dei contributi INPS/INAIL per un totale di € 118.266,00.

I militari della Compagnia di Sarzana, nell’ambito dei servizi di controllo economico del territorio ed a seguito di un’accurata attività info-investigativa e appostamenti in materia di sommerso da lavoro, hanno individuato due attività, una operante nel settore della pulizia di edifici ed un’altra nel commercio al dettaglio di prodotti non alimentari, al cui interno erano presenti un totale di 5 lavoratori in “nero” e 31 lavoratori “irregolari” gestiti rispettivamente da un titolare e da un amministratore, al fine di abbattere notevolmente i costi aziendali e praticando, in tal modo, una concorrenza sleale a danno di tutte le attività che agiscono legalmente.


Al termine dei controlli, le Fiamme Gialle e gli ispettori del lavoro hanno irrogato una “maxi sanzione” complessiva di oltre 40 mila Euro per aver omesso di effettuare le preventive comunicazioni di instaurazione del rapporto di lavoro nonché di istituire il prescritto Libro Unico del Lavoro, constatando un mancato versamento dei contributi INPS/INAIL per un totale di € 118.266,00.

Il ricorso alla manodopera irregolare o “in nero”, oltre a costituire una grave violazione ai diritti della persona, cui non vengono riconosciute le più basilari tutele previste dalla legge – come ad esempio la mancanza di una copertura assicurativa in caso di infortunio – è piaga per l’intero sistema economico perché sottrae risorse all’erario, mina gli interessi dei lavoratori, spesso sfruttati, e consente una competizione sleale con le imprese oneste.



Resta pertanto alta l’attenzione del Corpo nell’intera provincia, volta ad individuare tutti quei soggetti che, non attenendosi al rispetto delle regole, contribuiscono ad incrementare l’illegalità economica e la mancata tutela del personale impiegato in attività lavorativa.

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