Era il 17 Febbraio 2022 quando alcuni resti di un cadavere sono stati trovati da un escursionista alle pendici del Parodi, in un sentiero in località Carpena. Sul posto si recava personale della Squadra Volante che, riscontrata la veridicità della segnalazione ed effettuati i primi accertamenti, richiedeva l’intervento della Polizia Scientifica e della Squadra Mobile, che assumeva la direzione delle indagini.
Durante i sopralluoghi è emerso che il cadavere appartenesse presumibilmente ad un uomo sudamericano e che trasportasse alcuni ovuli di cocaina, i cui resti sono stati rinvenuti nei pressi di quelli del corpo del ‘corriere di ovuli’.
Da quel momento sono state eseguite numerose ed approfondite indagini, su tutto il territorio nazionale ed internazionale, legate al traffico di sostanze stupefacenti che avessero possibile correlazione con l’accaduto.
Ciò che è emerso è che l’uomo, trasportatore di cocaina, sia morto per intossicazione, causata dall’esplosione di uno degli ovuli, all’interno di una stanza di un affittacamere in centro città.
Una svolta alle indagini si è realizzata grazie ad una preziosa notizia appresa dal personale del
Nucleo Investigativo dell’Arma dei Carabinieri nel corso di un’altra attività investigativa (poi
sviluppata congiuntamente con personale della Squadra Mobile) che attribuiva l’organizzazione del
trasporto della partita di cocaina finito in tragedia ad un trentasettenne cittadino dominicano, da
tempo residente alla Spezia, che si serviva del trasportatore di ovuli sudamericano, con la complicità di altri uomini coinvolti in questo traffico.
A seguito della morte per intossicazione dell’uomo, il trafficante dominicano avrebbe trasportato il suo cadavere nel bosco e lo avrebbe ridotto a brandelli per recuperare le dosi di droga.
Le indagini, che sono state effettuate tramite intercettazioni ed appostamenti, hanno rivelato che il trentasettenne lavora come corriere per una nota ditta di trasporti e che utilizzi il mezzo dell’azienda per l’attività di spaccio sul territorio spezzino.
Sono stati arrestati due dei complici dell’uomo dominicano, una ragazza ventenne è stata denunciata in stato di libertà, ma purtroppo non è stato rintracciato il principale responsabile dell’accaduto ed attualmente le indagini sono ancora in corso ed in fase preliminare.
La raccolta degli importanti elementi probatori che hanno portato alla risoluzione del macabro
caso è stata possibile grazie ad una perfetta ed incondizionata sinergia investigativa tra il personale
del Nucleo Investigativo del Comando Provinciale Carabinieri della Spezia e della Squadra Mobile
della Questura spezzina, che per mesi hanno incessantemente lavorato fianco a fianco in stretto
coordinamento operativo.