La mattina di Santo Stefano due fratelli si sono organizzati per simulare una rapina in una sala scommesse e impossessarsi dei contanti presenti. Il dipendente della sala veniva derubato, e il fratello ha interpretato il rapinatore. Una scena da manuale: l’entrata dell’uomo incappucciato, l’arma, l’atteggiamento violento e addirittura i calci, che hanno portato il dipendente in Pronto Soccorso.
La mattina la Squadra Mobile riceve una chiamata per un furto e gli agenti iniziano le indagini. Poche ore dopo, appena terminata la visione delle telecamere di sorveglianza e iniziate le ricerche di un uomo incappucciato, la Polizia nota entrare nel palazzo dove abita la vittima dell’aggressione una persona con le sembianze del presunto rapinatore di cui erano alla ricerca.
Dopo la consultazione delle banche dati e approfondite ricerche la Polizia giunge alla conclusione: i due sono fratelli. Consultando le telecamere cittadine si vedono gli uomini in questione fuori dalla sala presi a discutere poco prima dell’orario di apertura.
Nelle prime luci dell’alba scatta il blitz della Squadra Mobile e i due ammettono le colpe. Vengono trovati elementi inequivocabili che riconducono alla mattina della rapina. Dunque una vera e propria messa in scena.
I contanti vengono riconsegnati al proprietario della sala scommesse. Al termine della redazione degli atti di rito, i due fratelli venivano denunciati all’Autorità Giudiziaria per furto aggravato, simulazione di reato e procurato allarme