Tutto procede secondo i piani, anche se le procedure di identificazione hanno tempi lunghi. Per questo motivo tutti migranti non sono ancora sbarcati dalla Geo Barents, che ieri è arrivata al porto della Spezia attorno alle 15.10, orario in cui sono iniziate tutte le operazioni di sbarco.
Al momento sono ancora sulla nave alcune decine di persone e le identificazioni di tutti stanno andando avanti a ritmi serrati, anche se non è un lavoro semplice per le forze dell’ordine. La Questura della Spezia sta lavorando con un proprio team, coordinato con la Prefettura e con le strutture ministeriali.
I migranti non hanno documenti di riconoscimento, l’età dei minori deve essere accertata, perché non c’è modo di capire se i giovani siano maggiorenni o minorenni. L’identificazione degli adulti e delle famiglie è più semplice, anche se ogni caso segue procedure diverse: il tutto reso ancora più difficile dai problemi di comunicazione, dato che le persone sono arrivate nel suolo italiano da circa 22 paesi diversi. Per questo motivo il lavoro iniziato ieri pomeriggio con tutte le forze dell’ordine non si è ancora concluso.
Ma che ne sarà della nave? Il futuro della Geo Barents è ancora incerto: la decisione spetta alla Magistratura, ma stanno continuando le indagini della Polizia Marittima, che ieri è salita a bordo per reperire i dati della nave e informazioni relative all’attività svolta in questi giorni. In particolare, secondo il codice di condotta delle Ong, il comandante di Medici Senza Frontiere avrebbe dovuto recarsi immediatamente al porto della Spezia dopo aver comunicato al primo salvataggio in mare ed avere ricevuto istruzioni su dove fare rotta.