Due condanne per finte pratiche di assunzione, è questo l’esito di un caso legato allo sfruttamento che ha segnato il mondo di alcune attività legate alla nautica spezzina. L’obiettivo di questa associazione a delinquere, portata avanti da due soggetti a suo tempo identificati dalle Fiamme Gialle, era proprio quella di creare false condizioni per permettere agli extracomunitari di poter richiedere il permesso di soggiorno.
Per questo motivo le due persone che oggi hanno ricevuto un ordine di carcerazione per 3 anni 11 mesi e 28 giorni e una multa da più di 4 milioni di euro. L’inchiesta ha evidenziato diversi extracomunitari che venivano assunti per finta in una società cantieristica della Spezia appositamente costituita, potendo così richiedere reddito di cittadinanza e di emergenza.
Con questa manovra lo stato ha erogato circa 600mila euro in totale a 193 extracomunitari che hanno fatto richiesta di reddito di cittadinanza e di emergenza. Invece i soggetti che sono arrivati in Italia sono 252, che si sono avvalsi dei servizi offerti dal gruppo criminoso.
L’operazione del Comando Provinciale della Guardia di Finanza ,chiamata “Fake Working” e con le indagini coordinate dal procuratore Antonio Patrono, aveva visto, lo scorso giugno, una prima decisione del Tribunale della Spezia che aveva determinato una condanna a 4 anni e 6 mesi di reclusione e 4 milioni e 20mila euro di multa nei confronti dei due imputati.
Oggi la Procura della Repubblica, facendo seguito alla decisione da parte della Corte di Cassazione di inammissibilità del ricorso presentato per ottenere la riduzione della pena , ha chiuso il passaggio con un ordine di carcerazione ai due imputati, a firma del Dott. Antonio Patrono, dopo che i due avevano, precedentemente, patteggiato al fine di ottenere una riduzione della pena.