Sarà il gruppo di imprese costituito da Rti Btp Infrastrutture Spa, Aicom Spa, Modimar Srl, Seacon Srl, React Studio Srl, Geoter Srl con sede legale a Roma, a sviluppare e realizzare il progetto per la nuova base navale della Marina militare che avrà sede alla Spezia.
Negli scorsi mesi, ad ottobre per la precisione, era stato assegnato l’affidamento del servizio di progettazione di fattibilità tecnico economica, definitiva ed esecutiva compreso il piano di sicurezza dei lavori e coordinamento e le caratterizzazioni ambientali, geologica e geotecnica per i lavori di “Adeguamento e ammodernamento delle capacità di supporto logistico delle basi della M.M.I. – Base Navale di La Spezia – Programma Basi Blu”.
Oggi il programma entra nella sua fase operativa con lo sviluppo concreto del progetto che porterà ad un potenziamento della base spezzina, inserita dell’area dell’Arsenale navale, sia per sostenere la presenza della nuova flotta di navi assegnate alla Prima divisione navale, sia per dare supporto all’ufficio allestimenti che gestisce le navi appena uscite dal cantiere e ne supporta il primo periodo prima dell’assegnazione definitiva (i primi anni di ogni nuova nave sono sempre a Spezia), sia per dare capacità logistica al nuovo progetto di trasformazione della portaelicotteri Garibaldi in piattaforma lancio satelliti.
Riorganizzazione degli spazi, nuovi moli d’attracco rinnovamento delle infrastrutture per accogliere le future unità della Marina militare, in un’ottica di continuità anche con la produzione cantieristica. C’è questo nel prossimo futuro della Base navale e dell’Arsenale militare spezzino.
Nei piani già attivi con bandi e finanziamenti c’è il molo nuovo nella zona dei Varicella, saranno tre alla fine, ma saranno riqualificate le vasche in galleria per il deposito dei carburanti navali sotto Marola. Mentre l’appalto del servizio di progettazione dei lavori di adeguamento del molo Varicella 1 per l’ormeggio di navi grandi come il Trieste è già stato affidato alla Politecna Europa Srl.
Della partita poi c’è il progetto, sono già stati investiti 400 mila euro per il progetto di trasformazione, chiamato in sigla Simona (Sistema Italiano di Messa in Orbita tramite Nave) , che cambierà la natura di nave Garibaldi destinata a diventare una piattaforma lancio satelliti. Un programma oggi sempre più importante per l’Europa dopo la crisi con la Russia e la chiusura della loro stazione di lancio. Spezia è indicata come base per questa unità navale nella sua nuova attività e ciò richiederà nuove strutture rispetto alle attuali, quelle appunto previste dal Programma Basi Blu per l’area di Marola.