I palombari della Marina Militare, che il prossimo 10 febbraio celebreranno un giorno super nella loro base del Varignano, sono protagonisti della missione scientifica italiana in Antartide e con loro anche Spezia è sempre più presente dell’estremo sud del mondo, in luoghi in cui l’uomo, nella storia del mondo, non è mai stato.
È un febbraio particolare per i palombari della Marina che celebrano il novantennale dell’istituzione della loro categoria professionale, nata appunto nel 1933 nell’allora Regia Marina. Il 10 febbraio, data del novantesimo, sarà anche il giorno della cerimonia del brevettamento dei nuovi operatori che hanno superato il durissimo e selettivo corso di formazione e che tra poche settimane saranno già destinati all’impegnativo lavoro che li vede costantemente impegnati nello sminamento dei fondali e nelle operazioni di sicurezza che si svolgono nei mari italiani ed in tutti gli ambiti in cui opera la Marina.

Negli scorsi giorni è giunta in Antartide, presso la base italiana Mario Zucchelli, una camera di decompressione in container del Raggruppamento Subacquei ed Incursori Teseo Tesei, partita dalla base del Varignano. Si tratta di parte del contributo tecnico dato all’Agenzia nazionale per le nuove tecnologie, l’energia e lo sviluppo economico sostenibile (ENEA). Questo prezioso strumento del Gruppo Operativo Subacquei di COMSUBIN permetterà ai due palombari che fanno parte della 38^ spedizione italiana in Antartide, di supportare la ricerca subacquea nell’ambito di tutti i progetti scientifici che verranno condotti sotto il pack o in mare aperto durante i quattro mesi della campagna estiva.
Un passaggio di consegne ancora in chiave spezzina visto che palombari e camera iperbarica sono giunti al polo sub sulla nave rompighiaccio Laura Bassi che ha come primo ufficiale Diego De Nardi originario delle Grazie, ovvero del borgo “città dei palombari” che comprende anche la base militare del Varignano. Proprio De Nardi con la Bassi ha raggiunto il punto di latitudine più sud ma solcato da una nave e mai prima esplorata dall’uomo.
Anche i due palombari del Comsubin, presenti nella base italiana ‘Mario Zucchelli’ a supporto delle ricerche dell’Enea, cioè il primo luogotenente Ivano Cardinali e il capo di seconda classe Pietro Scocchia, raggiungeranno, ma nei fondali dell’Antartide, luoghi in cui l’uomo non è mai stato.