Vele spiegate per il Vespucci, la nave scuola militare “più bella del mondo”, che oggi festeggia 92 anni.
Questa unità venne concepita nella seconda metà degli anni Venti, quando la Marina Militare Italiana affrontò il problema di rinnovare le navi destinate all’addestramento degli allievi dell’Accademia Navale.
Si ritenne che, nonostante lo sviluppo della nuova flotta fosse orientato verso una tecnologia sempre più avanzata, serviva comunque una nave che garantisse di far vivere la vita militare con la cultura marinara più classica oltre che l’ambiente.
Nave Scuola Amerigo Vespucci, oggi l’unità più anziana in servizio nella Marina Militare, venne interamente costruita e allestita presso il Regio Cantiere Navale di Castellamare di Stabia. Impostato lo scafo il 12 maggio 1930, è stata varata il 22 febbraio 1931; madrina del varo è stata la signora Elena Cerio. Consegnata alla Regia Marina il 26 maggio 1931, entrò in servizio come Nave Scuola il successivo 6 giugno, aggiungendosi alla gemella Cristoforo Colombo (in realtà leggermente più piccola), di tre anni più anziana, e costituendo con essa la Divisione Navi Scuola”.
Lo sfortunato destino della nave gemella del Vespucci, il Cristoforo Colombo lo ha visto finire in Unione Sovietica a seguito delle clausole del trattato di pace firmato a Parigi, il Cristoforo Colombo fu ceduto all’Unione Sovietica che, con il nome di Dunay (Danubio) lo impiegò come nave scuola militare dalla base di Odessa in Mar Nero fino al 1959. Ceduto successivamente, pare, all’Istituto Nautico di Odessa, nel 1961 avrebbe dovuto essere sottoposto a estesi lavori di manutenzione, ma a seguito di un devastante incendio le autorità sovietiche decisero di radiarlo definitivamente nel 1963.
Dal punto di vista tecnico-costruttivo l’Amerigo Vespucci è una Nave a Vela con motore; dal punto di vista dell’attrezzatura velica è “armata a Nave”, quindi con tre alberi verticali, trinchetto, maestra e mezzana, tutti dotati di pennoni e vele quadre, più il bompresso sporgente a prora, a tutti gli effetti un quarto albero. L’unità è inoltre fornita di vele di taglio: i fiocchi, a prora, fra il bompresso e il trinchetto, gli stralli, fra trinchetto e maestra e fra maestra e mezzana, e la randa, dotata di boma e picco, sulla mezzana.
Ora la nave simbolo, nella prossima primavera, dovrebbe partire per il giro del mondo che dovrebbe durare oltre un anno.
“Era già stato programmato per il 2020 ma la pandemia ha stravolto i piani. Stiamo lavorando per mettere a punto quello che potrebbe essere il secondo periplo dopo quello del 2002-2003”, ha recentemente spiegato il comandante del veliero, il capitano di vascello Luigi Romagnoli. A giorni ci sarà l’ufficialità.