Credendino: “Il futuro degli Arsenali della Marina è a rischio”

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Questo quello che è emerso dall'audizione del Capo di Stato Maggiore della Marina Militare Enrico Credendino alla Commissione Difesa della Camera.

Passa anche da Spezia il ragionamento sul futuro delle infrastrutture ed in particolare degli arsenali militari che è stato chiarito durante l’audizione del Capo di Stato maggiore della Marina militare, Enrico Credendino, alla Commissione Difesa della Camera. Per il capo della forza armata l’attività, o meglio l’esistenza, degli arsenali militari è segnata da un importante “debito manutentivo” che ne fa rischiare il mantenimento. È stato un vero e proprio allarme quello dell’ammiraglio Enrico Credendino.

Tra i temi riguardo il futuro della Marina l’ammiraglio ha ribadito l’urgenza di garantire nuove navi e la necessità di più mezzi, oltre che di più personale, il numero uno della Marina ha messo in luce la necessità e l’urgenza della manutenzione per gli arsenali militari. “Gli arsenali sono strutture strategiche non tanto per la Marina, ma proprio per il Paese” ha evidenziato il capo di Stato maggiore. Ma con il sistema attuale si rischia di “non mantenere in efficienza il parco infrastrutturale della Marina. Abbiamo un parco di circa 3 mila infrastrutture con un importante debito manutentivo e per le quali abbiamo avviato differenti programmi di adeguamento, modernizzazione ed efficientamento energetico”.


Sul futuro di queste infrastrutture ha poi detto: “Nelle città in cui sono dislocati sono un importante fattore di economia, ma sono afflitti da un grave debito manutentivo, hanno necessità di adeguamento tecnologico importante e hanno delle criticità rappresentate dai vincoli degli appalti pubblici. Non riusciamo con questo sistema a mantenere in efficienza il parco infrastrutturale della Marina”.

Un simile ragionamento è stato fatto anche per la questione delle basi navali, ovvero le aree in cui è ospitata la flotta e che a Spezia coincidono anche con l’Arsenale: “Lo stesso vale per le basi navali che stiamo adeguando per garantire alle nuove navi di poter ormeggiare. Avremo un parco di basi navali moderno” _ ha spiegato il capo di Stato maggiore della Marina facendo un confronto con la vicina Francia _ “ho visitato di recente Tolone, la base navale francese, sembra di essere veramente su un altro pianeta rispetto a noi, ma ci stiamo adeguando. Anche qui non ci sono tutte le risorse che serviranno. C’è un grande piano di investimenti”.

Un altro punto di criticità è stato individuato per gli alloggi: “Abbiamo una criticità negli alloggi, con il 35 per cento di alloggi inagibili e un 20 per cento di occupati sine titulo. Faccio un esempio: alloggi ad incarico ne abbiamo 1.676, di cui 500 necessitano di lavori e 316 occupati da sine titulo, quindi soltanto la metà disponibili per il personale. Anche si questo stiamo lavorando e stiamo investendo, ma le principali criticità della parte infrastrutturale sono i vincoli imposti dal codice degli appalti e i tempi espansi delle fasi di attraversamento dei procedimenti, come ad esempio acquisizione dei pareri e autorizzazione da parte degli enti preposti, prescrizioni dell’ANAC e la gestione del contenzioso che è molto importante”.

La soluzione proposta per risolvere il problema infrastrutturale, dove la sede spezzina è un esempio competo, per Credendino è quella di nominare un commissario straordinario per le grandi imprese.
Andrebbero individuate nuove soluzioni, una di queste — chiarisce l’ammiraglio Credendino — è “prevedere un Commissario straordinario per le grandi imprese, come è stato fatto per il ponte di Genova, considerando appunto che vengono realizzate nell’interesse della sicurezza del Paese. Quindi, individuare quelle opere che vengono realizzate esclusivamente nell’interesse della sicurezza del Paese e per queste destinare un Commissario straordinario”. “Noi abbiamo già individuato per la Marina tutte quelle imprese che possono essere eleggibili. Sono tante le infrastrutture che abbiamo individuato e dove potremmo nominare un Commissario straordinario per velocizzare la ristrutturazione”.

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