ll Congresso della Fisac Cgil, la categoria che rappresenta i lavoratori delle delle attività creditizie, finanziarie, parabancarie, assicurative, di concessione per la riscossione dei tributi, ha confermato Armando Cozzani come Segretario Generale. La Fillea Cgil, categoria che rappresenta i lavoratori dell’edilizia e del legno, ha confermato Gianni Carassale.
Nella Cgil è tempo d congressi e conferme che hanno visto due volti conosciuti ancora alla guida dei sindacati.
Carassale inizia la sua carriera sindacale come RSU / RLS di Bacino per la Fiom Cgil nel cantiere per la riconversione della centrale ENEL di La Spezia. Nel 2000 è chiamato dalla CGIL della Spezia per svolgere L’attività di informazione sulla sicurezza sul lavoro per le categorie e per gli RLS. Nel 2004 entra nella segreteria dei metalmeccanici della FIOM. Nel 2006 passa in Segreteria Confederale della Camera del Lavoro con delega alla Sicurezza sul lavoro e all’ambiente. Durante questo mandato ha curato la costituzione di parte civile nei processi sulle morti sul lavoro, con 14 processi vinti ed ha diversi accordi accordi provinciali sulla sicurezza negli ambienti di lavoro, tra cui un protocollo a sostegno dei famigliari delle vittime sul lavoro. Nel 2015 è eletto Segretario Generale della Fillea.
Cozzani entra nell’Istituto Bancario San Paolo di Torino (oggi Intesa San Paolo) nel 1985, trasferitosi alla Spezia alla fine degli anni ottanta ricopre presto la carica di Rappresentante Sindacale Aziendale in un momento storico in cui iniziavano le prime trasformazioni e privatizzazioni del settore bancario; successivamente, ha iniziato a seguire il settore assicurativo dell’appalto e di direzionale, poi quello delle Riscossioni sia a livello nazionale sia locale (fino al passaggio al contratto del Pubblico Impiego dei dipendenti di Spezia Risorse Spa).
Oltre a questi ruoli esecutivi ha ricoperto il ruolo di Segretario Organizzativo per la FISAC-CGIL ed infine di Segretario Generale dal 2017.
Al centro della sua relazione la situazione lavorativa dei giovani dei settori a lui affidati, l’accesso al credito, le ricadute sul territorio del “risiko bancario”, le pressioni commerciali che hanno portato alla caduta della fiducia dei consumatori verso il settore finanziario ed infine la complessa situazione politico sindacale che ha portato alla proclamazione dello sciopero generale il 16 dicembre.